SI è svolta lunedì sera la seconda parte della commissione bilancio convocata sul sistema indico integrato, in seguito alle polemiche scatenate dalla delibera di Egato2 che rischia di estromettere Gestione Acqua dal servizio idrico.
Nel corso della commissione, in sindaco Muliere ha ribadito la richiesta di ritiro immediato della ormai famosa delibera 42, che rischia di danneggiare profondamente la zona novese e la società partecipata dal comune di Novi.
La registrazione integrale della seduta la potete trovare in fondo a questo articolo, diviso in due parti.
Da sottolineare come la posizione del presidente di Egato6 Giacomo Perocchio è apparsa ancora più isolata: nessuno ha provato una difesa delle sue posizioni ed il silenzio in commissione di Fratelli d’Italia e Forza Italia è significativo.
Pino Dolcino ha partecipato alla commissione in sostituzione dello stesso Perocchio, presente però come Presidente di Egato e non come consigliere comunale di Novi. Curioso il passaggio dell’intervento dello steso Dolcino, che ha consigliato a Perocchio e agli altri attori di “chiudersi a chiave senza cellulari in una stanza e non uscire fino a quando non hanno trovato un accordo”, a sottolineare quindi che il problema più che tecnico è politico.
Non si è capito poi precisamente da chi Perocchio in ambito ministeriale abbia avuto garanzie che la delibera 42 avrebbe sbloccato i fondi del Pnrr, cosa che ad ora non è avvenuta.
Il sindaco di Novi Ligure Rocchino Muliere ha ribadito la disponibilità a discutere sulla gestione del servizio idrico integrato, ma con un chiaro limite: l’esclusione di Gestione Acqua dall’accordo definitivo non è accettabile. Durante la commissione consiliare, il primo cittadino ha sottolineato anche il recente dibattito nato dalla richiesta di alcuni Comuni di trasferire la gestione delle risorse idriche da Gestione Acqua ad Amias, con l’obiettivo di creare un unico soggetto interamente pubblico. Tuttavia, tale proposta è stata respinta dai comuni stessi, poiché implicava l’estromissione di Gestione Acqua, società che ha effettuato significativi investimenti negli ultimi anni.
Il sindaco ha ricordato che la proroga concessa dal Ministero fino al 31 dicembre 2024 prevedeva il consolidamento dei gestori attuali (Gestione Acqua, Amag e Comuni Riuniti), senza imporre modifiche radicali alla struttura di gestione. Inoltre, ha sottolineato che sia EGATO6 sia la Regione Piemonte avevano precedentemente difeso l’affidamento fino al 2034, opponendosi all’esclusione dei progetti dal PNRR da parte del Ministero. Proprio per questo EGATO6 e le società coinvolte hanno presentato ricorsi, sostenendo che il Ministero e ARERA non fossero competenti sulla questione dell’affidamento.
Il primo cittadino ha ribadito che la creazione di una società in house rischierebbe di non avere la capacità finanziaria e gestionale necessaria per affrontare gli investimenti previsti, stimati in 500 milioni di euro. Ha inoltre evidenziato che la soluzione adottata per il Cuneese, citata da alcuni, con il coinvolgimento diretto dei Comuni, ha comportato un onere economico di 70 milioni di euro, insostenibile per molte amministrazioni locali.
Pur confermando la volontà di dialogo, il sindaco ha sottolineato che non si può discutere se il punto di partenza è già deciso e prevede l’esclusione di Gestione Acqua. Ha infine evidenziato la necessità di garantire la sicurezza occupazionale dei lavoratori e la stabilità della gestione del servizio, invitando tutte le parti a un confronto senza pregiudizi.
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