Il manuale del perfetto suicidio politico

Avrete sentito parlare della spaccatura all’interno della compagina amministrativa della lega a Novi Ligure. Non è facile capire cosa sia successo, ma proviamoci.  

Partiamo dall’episodio più curioso di questa lunga vicenda. Martedì 27 ottobre, nel pomeriggio, sulla serranda della sede della Lega di Novi in via Amendola, vengono appesi due lenzuoli con commenti eloquenti della spaccatura verificatasi il giorno precedente in consiglio comunale all’interno del gurppo consiliare leghista. “Sabbadin e Bonvini siete la vergogna della Lega venduti a Bertoli e al Pd” recitava il primo lenzuola. “Capogruppo Bertoli e assessore Cuccuru contro il proprio sindaco pubblicamente! Vergogna dimettetevi” il secondo. Entrambi firmati da “i cittadini”. Da che parte (politica) stiano questi cittadini ci vuol poco a capirlo.

Il 31 ottobre, notte di hallowen, arriva la bomba. Gli assessori Dolcino e Cuccuru lasciano la giunta. Il primo di sua volontà, il secondo viene licenziato in tronco da Cabella. 

Il licenziamento e l’ira di Cuccuru

Cuccuru
Un momento della conferenza stampa di Costanzo Cuccuru al Bar Clipper di Novi

Nel decreto di revoca, il sindaco Cabella spiega le motivazioni: è “venuta a mancare la “fiducia” sull’idoneità dell’Assessore Costanzo Cuccuru a rappresentare coerentemente gli indirizzi del Sindaco delegante e a perseguirne gli obiettivi programmatici con adeguata efficacia e con il necessario spirito di condivisione e di collaborazione; l’esigenza primaria di perseguire la migliore “governabilità” dell’ente (e dunque della città), infatti, deve necessariamente fondarsi (anche) su corretti e trasparenti rapporti all’interno della maggioranza consiliare; l’azione politica dell’Assessore Cuccuru ha via via logorato detti rapporti, fino a comprometterli”. Il sindaco conclude sostenendo che la scelta viene fatta “nell’interesse della cittadinanza novese”. Cuccuru non ci sta, convoca una conferenza stampa in un bar del centro. E’ furibondo e promette azioni legali. Resta nella memoria la sua frase: “Se questa è la rivoluzione del buonsenso, Dio ce ne liberi al più presto”. Il riferimento è allo slogan della campagna elettorale di Cabella nel 2019. 

I nuovi assessori sono Andrea Sisti, coordinatore cittadino di Forza Italia, e Maurizio Delfino, un tecnico.

Volano gli stracci in diretta YouTube

Lunedì 10 novembre è convocato il consiglio comunale in diretta su youtube causa covid. Dopo le lunghe relazioni di Sisti e Delfino, parte lo scontro tra i consiglieri leghisti. Sabaddin chiede conto del licenziamento di Cuccuru, Bonvini è furibondo perché nessuno della maggioranza lo ha difeso dalle accuse apparese sui lenzuoli. Baruffa accusa Bertoli di accordi con il Pd. Una litigata di ore che si chiude con il cpaogruppo della Lega Bertoli che è drastico: la nostra amministrazione è un disastro, abbiamo vinto per un pugno di voti ma il nostro consenso tra i novesi non c’è più, il licenziamento di Cuccuru è stato ignobile, il sindaco Cabella è manovrato dal nipote Giacomo Perocchio, tra poco c’è da votare il bilancio e lì faremo i conti. 

Gli risponde Zippo del movimento 5 stelle, ormai in maggioranza: che Bertoli presenti una mozione di sfiducia. 

Ma come si è arrivati a questo punto? 

Tutto comincia a luglio, quando il presidente della commissione sport Luciano Saracino (eletto nella lista della Lega ma dopo soli due mesi dal voto uscito dal gruppo consiliare) è andato alla riunione della consulta per lo sport (che riunisce le associazioni sportive novesi) annunciando “signori, si cambia”: il comitato direttivo non sarà più espressione delle associazioni, ma sarà deciso dal comune. 

Parte la rivolta delle associazioni sportive novesi, che non ci stanno ad una presenza così forte della politica nello sport. Il giorno successivo i rappresentanti della associazioni sportive novesi si riuniscono e mettono ai voti la proposta di Saracino: su 25 associazioni, 23 votano contro. Un astenuto (Franco Ciliberto della Tiger) e un solo voto a favore, quello dell’allenatore della novese femminile Maurizio Fossati che di lì a poco verrà radiato dal tribunale sportivo per comportamenti omofobi verso le giocatrici. Ma questa (forse) è un’altra vicenda. 

Tutto questo succede durante le ferie dell’assessore allo sport Costanzo Cuccuru, a cui spetterebbe il compito di proporre in commissione e in consiglio le modifiche al regolamento della consulta. 

Dopo il no dello sport, arriva il comunicato del segretario della Lega Giacomo Perocchio, in difesa di Luciano Saracino: la colpa è del «clima di intolleranza che la sinistra novese alimenta contro chi, dal 2019, è stato chiamato dal voto popolare ad amministrare Novi», sottolineando l’appoggio a Saracino, «al quale qualcuno ha cercato di impedire di svolgere il proprio ruolo istituzionale di presidente della commissione Sport e Commercio», si ribadisce la necessità di procedere «alla modifica del regolamento della consulta».

Il Pd, tirato in ballo come “mandante” del pasticcio, presenta una interpellanza per capire cosa sta succedendo. La risposta arriva nel consiglio di settembre: Costanzo Cuccuru e il capogruppo della Lega Marco Bertoli cercano di riportare nei binari la vicenda. Comunicano di aver incontrato i rappresentanti delle società sportive e di aver chiesto loro di proporre eventuali emendamenti al documento. Il tutto sarà vagliato in sede di Commissione e successivamente dal Consiglio Comunale che avrà il compito di approvare il testo definitivo.

Sotto la gestione di Cuccuru la questione sembra tornare nei binari. Arriva in commissione il nuovo regolamento, che prevede che il nuovo presidente della consulta sia scelto dal sindaco tra tre nomi proposti dalle associazioni sportive. E’ il “lodo Cuccuru” che sembra mettere tutti d’accordo, anche perché le associazione sportive hanno da affrontare il problema Covid, ben più reale dei cavilli regolamentari. In commissione Marco Bertoli stigmatizza la vicenda: la gestione della vicenda da parte della maggioranza è stata sbagliata, generando una tempesta in un bicchier d’acqua. Bertoli lancia l’allarme sulla tenuta della maggioranza e richiama tutti all’ordine. 

Tutto a posto?

Ma dietro al regolamento della consulta c’è il vero nodo della vicenda: la gestione degli impianti sportivi di proprietà comunale, gestiti dalla società no profit “sport in Novi” di cui fanno parte le associazioni sportive novesi. L’incarico è in scadenza e vista la situazione covid si prospetta una proroga di un anno e mezzo. Ma c’è chi non è d’accordo e pensa ad un’altra soluzione per la gestione degli impianti, sfilandoli alle associazioni sportive. 

Si arriva in consiglio comunale e i consiglieri trovano sulle scale del teatro Giacometti uno striscione “Bertoli e Cuccuru dimissioni”. Il regolamento passa, con il voto anche di Saracino che spiega di essere stato frainteso: quando ho proposto tre persone incaricate dalla giunta non pensavo a politici locali ma a tre alte personalità del mondo dello sport nazionale. Tipo Juri Chechi, Tania Cagnotto e Francesco Totti, per dire. 

Dopo l’approvazione del regolamento si passa alla proroga della convenzione e Lucia Zippo (M5S), dopo aver confabulato con Perocchio, alza la mano e chiede il rinvio: il testo visto in commissione è differente da quello sottoposto al consiglio. In commissione il testo parlava di impianti “a norma” ma in consiglio quel riferimento è sparito. Salta così l’approvazione della proroga e il testo torna nella commissione, che nuovamente licenzia il testo proposto da Cuccuru. 

Si arriva così al consiglio comunale di lunedì 26 ottobre. Il sindaco prende la parola e comunica di aver “scoperto” solo venerdì sera che alcuni impianti comunali non sono a norma per l’antincendio, e quindi chiede di non discutere il documento che ha posto all’approvazione del consiglio. Già questa è una cosa mai vista: la giunta che chiede di non discutere una sua proposta. L’assessore Cuccuru abbozza, da politico navigato qual è, ma comunque non è d‘accordo. Così come non sono d’accordo i consiglieri leghisti Bonvini e Sabbadin, e i consiglieri Dem. Anche il capogruppo Bertoli spiega di non essere d’accordo con il sindaco, ma si astiene perché il gruppo che presiede è spaccato. “così non si può andare avanti”, avverte Bertoli. Alla maggioranza ridotta va a dar aiuto Lucia Zippo, che si allinea alla richiesta del sindaco. 

Sport in Novi, vista la situazione, rimette l’incarico, e nella migliore delle ipotesi alla fine dell’anno gli impianti sportivi novesi verrano chiusi, se non prima. Immaginatevi la rabbia dei 2500 novesi che usano le strutture. 

Molti novesi storcono il naso: Possibile che la maggioranza di Cabella si sia squagliata come neve al sole sulla gestione delle palestre? Cosa c’è dietro? 

Come finirà?

Il voto sul bilancio deve avvenire entro un mese. Se Bertoli, Bonvini e Sabbadin voteranno contro, a meno che il movimento 5 stelle non presti soccorso, la prima giunta di destra nella storia democratica di Novi andrà a casa dopo neppure due anni di governo. Bertoli, che è stato l’artefice della coalizione elettorale, oltre a prendersi il merito della vittoria vorrà anche prendersi la colpa (o il merito, dipendo come la vedete) di mandarli a casa? 

In ogni caso, comunque la si guardi, questa vicenda sembra sempre più prendere i toni dello psicodramma. Un perfetto suicidio politico, che comunque finirà segnerà questa amministrazione. 

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andrea vignoli

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