La partita a scacchi del centro destra novese vede la discesa in campo della “regina”, Maria Rosa Porta.
In questi giorni spopola su netflix la serie tv “la regina degli scacchi”, incentrata sul gioco più bello del mondo (almeno per chi scrive) e sulla vicenda di una povera orfana che riesce a diventare campionessa del mondo di scacchi (scusate per lo spoiler). La serie tv – di soli 6 episodi – è tratta dal libro “The Queen’s Gambit” di Walter Tevis e ne riprende il titolo originale, che nella traduzione italiana perde un po’ della sua bellezza, almeno per gli scacchisti.
Il Queen’s Gambit, in italiano “gambetto di donna”, è una delle aperture (inizio di partita) più antiche che si conoscano, e prevede il sacrificio di un pezzo per far credere al giocatore avversario di andare in vantaggio, per poi stringerlo in uno scacco matto.
Il gioco degli scacchi è antichissimo ed è un gioco di strategia che è da sempre utilissimo per rappresentare uno scontro strategico da due opposte fazioni.
La partita di scacchi di cui parliamo oggi, tutta politica, è quella in corso nel centro destra novese tra Marco Bertoli e Giacomo Perocchio. Il primo è politico di lunghissimo corso (siede in consiglio comunale da 25 anni) e capogruppo della Lega. Il secondo è al suo primo mandato, è segretario della Lega e nipote del sindaco Gianpaolo Cabella, leghista anche lui.
Mettiamoli sulla scacchiera: il re da un lato è il sindaco Cabella, dall’altro Bertoli. Sono loro da mettere all’angolo in scacco matto, per vincere la partita. La regina – il pezzo più forte che si muove più liberamente sulla scacchiera – di Cabella è indubbiamente il nipote Giacomo. La regina di Bertoli è Maria Rosa Porta, a lungo consigliera comunale e portatrice di un notevole pacchetto di voti personali. Fino ad oggi la “regina” di Bertoli era rimasta ferma sulla scacchiera, fuori partita.
Ora Bertoli ha mosso la regina. Lo scenario di partita cambia. Si prefigurano due scenari.
Primo sviluppo.
Il primo, è che Cabella avvia un nuovo rimpasto di giunta a nemmeno due settimane dal primo, licenzi l’assessore all’urbanistica Roberta Bruno (anche lei mai vista in partita, pur essendo stata messa in campo) e la sostituisce con Maria Rosa Porta, che entra in giunta e sposta pesantemente l’asse amministrativo. La giunta cambierebbe colore, dal verde leghista all’azzurro di Berlusconi, visto che Accili, Sisti e Porta sono di quel partito. Della lega resterebbero i soli Cabella e Marisa Franco, un’altra che sembra anche far fatica a capire le regole del gioco, vista una recente intervista in cui afferma di aver dato disposizione di non far rispettare il Dpcm anti coronavirus (ma questa è un’altra storia).
Forza Italia, l’alleato più forte della Lega, non può rifiutare l’ingresso di Porta. Ma con la regina Porta in giunta, impossibile che l’altra regina Perocchio continui a spadroneggiare sulla scacchiera. Se non è scacco al re, è scacco alla regina e il re viene messo all’angolo.
Secondo sviluppo.
L’altro scenario è quella del rifiuto del “gambetto” di Bertoli. Cade la regina, ma a questo punto Bertoli ha le mani libere, e può scatenare i suoi alfieri, Francesco Bonvini e Cristina Sabbadin. La strada è quella della costituzione di un gruppo indipendente, che vota contro il bilancio. A questo punto per salvarsi dello scacco matto a Cabella non resta altra mossa che quella di cavallo. Cavallo impersonato da Lucia Zippo del movimento 5 stelle, che fa il salto in maggioranza e salva il re. La partita a questo punto prosegue con Cabella in forte svantaggio di pezzi, ma salvo, seppur a caro prezzo.
Attenti al piccione!
Mi è piaciuto vedere la scena politica novese come una partita di scacchi, alla ricerca delle strategie dei giocatori. Ma – c’è sempre un ma – è noto che non si possa vincere una partita a scacchi contro un piccione: “puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui.”
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Un commento su “Il gambetto di donna”
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L’analisi è quasi perfetta , ma non tiene conto della presunzione leghista, soprattutto nelle alte sfere. Va considerato che il sindaco è un fedele esecutore , e la regina, come viene indentificato il leghista doc, è il riflesso dei metodi nazionali leghisti. La porta non ha nessuna possibilità di entrare in gioco, ha troppi distingui a livello provinciale e locali. La consigliera dei 5S non sarà della partita, manterrà una posizione neutra in ossequio ai principi del movimento. Alla fine troveranno una quadra su questioni che al momento non sono confessabili , con il probabile sacrificio del segretario locale che, non si è dimostrato in grado di reggere il confronto con il capo gruppo , forzando la mano troppo presto.