Dicono i merli della via Cava (1) che dopo Cuccuru e Dolcino ci sia un altro assessore che stia facendo, almeno parzialmente, le valigie dalla giunta novese.
Si tratta dell’assessore Roberta Bruno, con delega alla “Pianificazione urbanistica e gestione del territorio, Tutela dell’ambiente e del territorio”, più brevemente detto assessorato all’urbanistica.
Pur essendo persona che non si è mai fatta vedere molto in città (è di Alessandria), in questi ultimi giorni l’assessore in quota Lega è sparita dai radar anche dei consigli comunali on-line.
Il nuovo rimpasto sarebbe dovuto al tentativo della maggioranza di ingraziarsi i voti dei dissidenti guidati da Marco Bertoli, che ha spesso attaccato Roberta Bruno chiedendo esplicitamente la sua rimozione dalla giunta novese in quanto “in 18 mesi non ha combinato nulla”.
Pare quindi che il centro destra novese stia pensando di dare un contentino a Bertoli, Sabbadin e Bonvini, senza i cui voti non c’è maggioranza, senza però estromettere completamente l’architetta alessandrina.
A Roberta Bruno infatti verrebbe tolta la delega all’urbanistica, lasciandole la sola delega all’ambiente e in particolare alla raccolta rifiuti. L’urbanistica verrebbe trattenuta dal sindaco Gian Paolo Cabella nelle sue deleghe (al momento è assessore a Commercio, Promozione dello sviluppo economico, Trasparenza, Comunicazione, Partecipazione, Servizi informatici, residue competenze non delegate espressamente).
Nel corso del suo mandato come assessore, Roberta Bruno in effetti si è occupata più di ambiente che di urbanistica: non siamo riusciti a trovare traccia di nessun provvedimento di urbanistica portato in consiglio o in giunta, così come non ci risulta essere mai stata convocata la commissione competente guidata dalla consigliera leghista Eleonora Gatti e composta da Marco Bertoli, Cristina Sabbadin, Rocchino Muliere e Luca Patelli. Presidenza, quella della Gatti, che numeri alla mano è in discussione. Dopo la scissione di Bertoli &co, tranne il presidente nessuno dei membri della commissione è in maggioranza, e il presidente è in minoranza.
Non ci state capendo più nulla? Avete ragione. In questo momento, nella politica novese, a parlare di maggioranza e minoranza tutto si complica. Normalmente si intende per maggioranza la parte del consiglio comunale che sostiene il sindaco, e che può contare sul maggior numero di voti in consiglio. Ora però a Novi la questione si complica, visto che la maggioranza non ha più i voti, ed è quindi in minoranza, mentre la minoranza ha più voti, ed è quindi maggioranza. Ci scusiamo con i lettori per la complicazione.
Basterò questo “rimpastino” delle deleghe a far rientrare nei ranghi della maggioranza Bertoli & co?
Il “rimpastino” ci sarà davvero o si tratta solo di un tentativo di sondare gli umori dei dissidenti per vedere se esistono spazi di manovra, o meglio, di recupero?
Bertoli nelle scorse settimane ha chiesto chiaramente di dare vita ad una “grande coalizione” novese, facendo entrare in giunta esponenti di “solo Novi” (in precedenza Bertoli aveva chiesto di dare la delega all’urbanistica a Maria Rosa Porta di Forza Italia) e dell’opposizione Dem. Un governo di “salute pubblica” come unica strada per evitare le elezioni anticipate. Ipotesi che è stata respinta sia dalla Lega che dal Pd.
Si apre intanto un altro fronte per Cabella: pare che comincino a salire – lo dicono sempre i merli di via Cava – i malumori dei consiglieri eletti nella lista di Forza Italia, Oscar Poletto (che ricopre la carica di presidente del consiglio comunale) e Francesca Chessa. I due consiglieri sarebbero irritati dal continuo corteggiamento verso Bertoli &co.
(1) Quando una cosa ormai la sanno tutti, ma nessuno la dice esplicitamente, a Novi si dice che “Lo cifulano (fischiettano) anche i merli della via Cava”. Via Cava è una strada periferica sulle colline.
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