Novinostra – In Novitate, scoprire il passato per capire il futuro

Superato le non poche chiusure dovute alla pandemia in atto, e nell’alterna efficienza di vari servizi, il fascicolo di dicembre del periodico Novinostra-In Novitate raggiunge le scuole, le biblioteche, gli associati e gli aderenti. Ricco è il sommario.  Eccovi una anticipazione dei contenuti.

In apertura troviamo: Un tesoro nascosto vicino a Serravalle. I primi scavi illegali dove sorgeva Antilia, di Italo Cammarata. Lo storico e giornalista, riporta un documento risalente al 1621. Trattasi di un avviso inviato dal Podestà di Serravalle Giambattista Negro al Ducato di Milano, ove informa che…5 persone forestiere…sono venute a cercare un thesoro. Questo documento, significativamente, retrodata l’illegittima attività dei “raccoglitori” di reperti libarnesi.

Guido Firpo si sofferma su: Domenico Morando, detto Gaiofino bandito di strada. Una vicenda accaduta la mattina del 10 marzo 1664. Il bandito ricercato dalla Repubblica di Genova si nasconde alla cascina Grimalda. Il Capitano di Novi manda il bargello per catturarlo, ma il gruppo di armati incautamente supera i confini di stato provocando un pericoloso incidente diplomatico tra Genova e Milano. I militari sono sottoposti a processo penale, come dal documento che Firpo attentamente analizza. 

Cinzia Bovone riporta la cronaca del soggiorno a Novi, del 31 maggio 1825, del re e dell’imperatore. Da una lettera inviata dal fattore Matteo Ighina al marchese Adorno si apprende che i riconoscimenti sono [stati] solo per la famiglia Peloso.

Umberto Maria Semino, nella ricorrenza del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, propone Uno studio originale dell’opera di Dante Alighieri in Valle Scrivia. Il Semino a seguito del ritrovamento a Vocemola, del libro di Marco Giovanni Ponta (1799 – 1850): l’ Orologio Dantesco e Tavola Cosmografica, ci fa conoscere un aspetto della Divina Commedia poco studiato.

Lorenzo Robbiano in: I Demicheli a Galliera Veneta, tratteggia le vicende di Jean figlio di Giacomo Demicheli più volte sindaco di Novi. Nel 1896 Jean acquista la Villa Imperiale a Galliera, ove nel 1914 trasferisce la famiglia e tutto il seguito. Robbiano annota anche il mecenatismo del Demicheli, la villa infatti nella Grande Guerra fu trasformata in ospedale militare, inoltre apprendiamo che è stata frequentata da noti personaggi della realtà novese tra cui: Pietro Lagostena, Angelo Daglio, Filiberto Parodi, il Dini e Annetta Peloso.

Gian Luigi Bruzzone scrive del maresciallo d’Italia Enrico Caviglia a Novi Ligure, e delle sue reiterate visite nella villa dei Raggio a partire dall’autunno 1940. 

Paolo Roberto Poggio in: Mia nonna, il partigiano “Cucciolo” e…io, scrive di Alessandro Ravazzano, noto con il nome di battaglia “Cucciolo”. Un personaggio dalle molte sfaccettature. In primis è il Cucciolo partigiano, di cui emergono le azioni,  di chi la Resistenza la fece davvero; è poi il Cucciolo portiere della squadra di calcio del Grande Torino; infine è il Cucciolo che incontravi al Caffè del Teatro o al Cervinia e con un sorriso ti salutava.

Mathias Balbi in: Il futurismo in villeggiatura. Alfredo Cavadini (1905 – 1995) illustratore per l’affiche pubblicitaria di Arquata, traccia un esauriente profilo artistico-professionale del tardo futurista Alfredo Cavadini. Un personaggio di primo piano nel mondo della réclame del Novecento. 

Dino Oddone con leopardiana ironia, propone considerazioni sulla scuola d’oggi, nell’articolo: Signora Maestra, gliele dia! Scuola e famiglia sotto giudizio.

Si chiude il periodico pubblicando i gustosi aneddoti su Novi di P.E.Bertoli. 

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