Sai chi c’è stasera di scena…

Quest’anno i novesi pagheranno il 30% in più per la raccolta dei rifiuti: così ha deciso quel che resta della maggioranza, unitamente ai tre fuoriusciti che, con la loro astensione al voto sul provvedimento, ne hanno permesso l’approvazione. Si ricorda che nel mese di dicembre la delibera non era stata approvata, non già perché la Giunta, all’ultimo momento, ci avesse ripensato (i ripensamenti sono una specialità degli amministratori novesi), ma perché le manine da alzare, nell’occasione, non erano sufficienti. I fuoriusciti, guidati dal sub-comandante Marco, ovvero il Mungitore, non avevano votato a favore del provvedimento, si presume per la nota contrarietà all’aumento delle tasse.

All’epoca, i comunicatori della Lega – con cespugli al seguito – davano fiato alle trombe (come avrebbe detto Mike Buongiorno al regista Turchetti), vantandosi di aver “sventato” l’aumento della tassa rifiuti. Chissà chi aveva mai proposto tale delibera? Fu per caso “Caron dimonio, con occhi di bragia?”

Se a qualcuno fosse venuto in mente di chiederlo, probabilmente i verde-azzurri (con nuance nera) avrebbero risposto: “Noi?!!! Noi no!”. Noi l’abbiamo cassata, ce la siamo trovata tra le pratiche del Consiglio, ma non l’abbiamo nemmeno voluta vedere.

Sono trascorse poche settimane e la delibera – uguale e identica – a cui è stata diligentemente cambiata la data, è “risorta” (secondo uno schema anch’esso collaudato); proprio come nella resurrezione di Lazzaro, c’è stato il miracolo ed essa è stata approvata grazie all’astensione dei tre “single per Novi”. Evidentemente, sempre soli non riescono a stare, così hanno cambiato idea sull’aumento delle tasse (forse pentiti?). Si saranno “ravveduti”, in cambio della cosiddetta “Accademia degli anlòti ‘n tee veìn”.

I comunicatori di regime, forse privi del senso di umorismo, ovviamente non hanno cantato come “loro” questa nuova vittoria; per contro, hanno “venduto ai boccaloni” (ammesso che ve ne siano ancora) la informazione che la Giunta abbia diminuito l’IMU ai commercianti, mentre, in realtà, la riduzione riguarda i proprietari dei muri dei negozi, i quali, se vorranno (si sottolinea se), potranno ridurre i canoni di locazione agli esercenti.

Quello che farebbe scoppiare dal ridere, se non ci fosse da piangere, è il perpetuo fare e disfare della Giunta; sembrerebbe il “modus (supra) vivendi”, introdotto dal cambiamento cabelliano (in effetti, scenette di tal genere non si erano mai viste); oppure potrebbe trattarsi di una guerriglia di logoramento adottata dal sub-comandante Marco, a danno di quel che resta della maggioranza. Non si sa se quest’ultima ipotesi abbia un qualche fondamento, certo è che, a parer nostro, la credibilità del governo cittadino scema continuamente, anzi, rotola …strada facendo rotola.

Per finire in bellezza queste considerazioni: l’inno cabelliano potrebbe essere la filastrocca che i nostri vecchi cantavano, cullandoci sull’altalena: Cin cin, che bel, oè oè oè, avanti e indrè, avanti e indrè, che bel divertimento avanti e indrè, avanti e indrè, la vita è tutta qua!”

Fine primo atto. Sipario.

A vu digh mi” 

Con netto anticipo, nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 18 febbraio, il Mungitor cortese ha annunciato quale sarebbe stato l’esito del voto sul Bilancio comunale del lunedì successivo. “A vu digh mi” (traduzione maccheronica: ve lo dico me). Il messaggio sguaiatamente lapalissiano annunciava che i “single per Novi”– diversamente chiamati los Marcellos Ferial – si sarebbero astenuti durante la votazione, permettendo così alla Giunta di incassare l’approvazione del documento. Pur essendo la Pasqua ancora lontana, la sorpresa ha lasciato sgomenti i merli di via Cava, che, stizziti per non essere stati avvertiti, hanno improvvisamente smesso di “cifulare”. Triste, probabilmente, anche il giornalista-veggente, rimasto senza scoop.

L’uscita, per così dire estemporanea, del Mungitore, ha spiazzato tutti; è stata, forse, frutto della gara in corso da mesi con il suo eterno competitor, parente del Sindaco, il quale, lungi da accettare i ricatti del Mungitore – come aveva spiegato in una intervista – si appropinquerà, sghignazzando, a ricevere i voti dei tre fuori-cacciati. Potrà sempre dichiarare (ma in ritardo per la stampa): “Alla fine, come previsto, hanno ceduto”. Par di capire, però, che la gara tra i due continuerà. Sembra proprio il gioco dei bambini in cortile: “L’ho detto prima io! No, no, l’ho detto prima io!!!”.

Giovedì 18 febbraio. 

Fine fuori programma. Sipario.

È sempre colpa del diavolo

Alcuni riferiscono che, nella seduta di lunedì 22, l’Assessore al Bilancio si sia inca…,arra…, adirato con una parte dell’opposizione, “rea” di aver sostenuto che sia stato approvato l’aumento della Tari, mentre, a quanto pare, tale scelta sarebbe stata tecnica e non politica.

Il Sindaco, diligentemente attento e silente, in virtù del suo proverbiale decisionismo, pare aver ascoltato la diatriba senza emettere verbo.

I cittadini novesi, dunque, nella prossima bolletta Tari troveranno la voce “aumento tecnico 30%” ? Se fosse così, diciamolo, si pagherebbe più volentieri: “so’ soddisfazioni”. Anzi, esborsare con tale motivazione sarebbe solo fonte di gioia, tanta da non attendere neppure la scadenza della gabella: ci si precipiterebbe tutti allo sportello. Lungi da voler insegnare ai gatti ad arrampicarsi, ci si permetta una riflessione: le scelte tecniche non sono mai neutrali e, quando vengono attuate dai tecnici, o dai politici, oppure dai tecnici prestati alla politica (ci si scusi per la noiosa, ma doverosa precisazione), vanno comunque ad incidere sulla vita delle persone. Ciò è politica!!!

E, sempre a proposito di rifiuti – altrimenti chiamati, in novese, armainta, e, in mandrogno, rumenta – ci si domanda: per quale ragione il nuovo sistema di raccolta non è ancora a regime ? È forse colpa del Maligno, se coloro i quali hanno vinto le elezioni non hanno fatto partire il nuovo servizio illo tempore? Raccogliere i rifiuti secondo un determinato metodo è un fatto tecnico, d’accordo; però scegliere un sistema e poi attuarlo è una scelta politica, così come rinviarne l’attivazione per poi tornare alla scelta originaria (dietrofront usuale per la Giunta Cabella). Inoltre, bisogna assumersi le responsabilità delle iniziative, anche e soprattutto quando ci si accoda, silenziosamente e pedissequamente, al volere di altri Comuni.

Sono trascorsi inutilmente mesi; i costi della raccolta rifiuti e, soprattutto, del suo smaltimento secondo il vecchio sistema (si ricorda, invece, che con la “differenziata spinta” sarebbero tendenzialmente diminuiti) sono andati via via aumentando, tanto che oggi i novesi si vedono accresciuta la tassa del 30%. Pertanto, all’epoca, si trattò di una non scelta politica, o, come avrebbe detto in “Quelli della notte” Mario Catalano: “Una non decisione è una decisione”.

Parliamo ora del bilancio 2020: è stato forse il suddetto Caron dimonio a metterci la coda ? A far sì che solo al termine dello scorso anno, con circa otto mesi di ritardo, fosse approvato il documento determinante, che permette il funzionamento di un Comune ? Ritardo che ha generato notevoli difficoltà, acuite dalla situazione emergenziale pandemica, nella quale – lo si ricorda agli amministratori, che eventualmente, non ne fossero a conoscenza – il Sindaco è la massima autorità sanitaria sul territorio. Eppure, all’epoca del suo insediamento, la maggioranza era, almeno all’apparenza, compatta. Forse colpa dell’allora Assessore al bilancio – il Sindaco – poi “commissariato”, oppure in otto mesi (si scusi la sottolineatura reiterata) la maggioranza non è stata in grado di decidere, causa divisioni interne? Non si vuole insinuare che si tratti di inefficienza o incapacità: appare infatti una scelta politica. Resta, comunque, l’opzione: “Tutta colpa del diavolo”.

E di quei cinque milioni di euro perduti (che non sono proprio noccioline), vogliamo riparlarne ? Come direbbe Mahmood, sono “Soldi, soldi!”: grave danno per la città e per i novesi tutti non recuperarli. Sorge un amletico dubbio, ossia che tale grave danno si ripercuota anche sulla Amministrazione comunale, tecnicamente e politicamente parlando (forse in questo caso un ripensamento sarebbe salutare). Tecnicamente, pare ci sia un pochino (“na stisa”, una goccia, come direbbe Bastiano) di sperequazione tra i diversi territori… Sarebbe stato tecnicamente possibile dimostrare, da bravi indigeni (ci si rende conto che risulta più difficile per i foresti), che l’impatto della linea ferroviaria sulla città di Novi è di gran lunga superiore a quello su Alessandria; sarebbe bastato un regolo di antica memoria per dimostrarlo, oppure una più moderna foto aerea … l’Assessore ai Lavori pubblici, siamo convinti, sarebbe stato in grado di fornirla.

Anche in questo caso la colpa è del Diavolo ? Oppure … si aveva fretta di portare a casa qualcosa, soldi “pochi, maledetti e subito”, in quanto era in corso una battaglia tra quel che resta della maggioranza e coloro che, precedentemente, in maggioranza erano stati. Un tentativo in extremis di tenere unita la traballante compagine con gli ex. Denari pochi e maledetti, finalizzati al tentativo di raccattare qualche voto per l’approvazione del bilancio. Anche non giocare il proprio ruolo è una scelta politica …

Non si riparli, poi, delle marce, retromarce ed inversioni a U in merito alla questione degli impianti sportivi che, con tanto di conferenza stampa e foto di rito, sarebbe stata definita solo alcuni giorni fa. Si sottolinea per chi, dopo quasi due anni, non avesse ancora capito come funziona il Comune, che una dichiarazione ai giornali, tecnicamente, non corrisponde ad una decisione: “Verba volant, scripta manent”, dicevano i latini. A tal proposito, come mai in Consiglio comunale non è stato presentato alcun provvedimento sul tema? Saranno ancora in corso discussioni e ripensamenti su chi deve fare – o non fare – cosa? Politicamente sarebbe stato un bel gesto – dopo che, nel mese di ottobre, il Consiglio era stato privato di tale discussione – portare il dibattito sull’ argomento preliminarmente al Bilancio; anzi, si sarebbe configurata come una “signorata” (ci pensi Signor Presidente del Consiglio… non crediamo lei pensasse fosse sufficiente una conferenza stampa con annessa foto, non è atto da Presidenti; diversamente si imporrebbe una riforma per l’abolizione dei Consigli comunali ed un rafforzamento degli uffici stampa, poiché fotografi ne abbiamo). Forse, meno si discute e meglio è: questo deve essere il motto del cambiamento. Ne è superlativo esempio il Sindaco, il cui silenzio assordante in merito al nuovo Bilancio i novesi potranno ascoltare in streaming sul canale youtube, anche a personal computer spento (con evidente risparmio di giga e corrente elettrica), in quanto non ha proferito verbo; forse pensava di essere ostaggio di parti interne ed esterne al Consiglio, forse supponeva che le decisioni venissero assunte altrove. E anche questa è politica …

Fine spettacolo. Sipario. Silenzio in sala, per rispetto al silenzio del Sommo. Tutti a nanna.

Voce fuori campo: se davvero a palazzo Pallavicini si è insinuato il Maligno, sarà bene chiamare subito un esorcista bravo, molto bravo.

Il Malalingua

L’altra sera, in piazza, Bastiano diceva agli amici: “Ee Maraincu ‘n lu droba, ma i fan u cinematografu unline” (Il Marenco non lo aprono, ma fanno il cinema unline, libera traduzione inglese-novese della parola online).

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